SESSO IN AEREO – 5^ parte – Londra/Gela (PA) - Bolzano Trasgressiva

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Le sue mani pesanti mi afferrarono ancora, e cercò di baciarmi. Mi tirò indietro e sollevò un po' il cappotto per controllare se la minchia era diritta. Mi minacciò di nuovo con il cellulare, ma io sorrisi e gli diedi uno schiaffone che gli girò la testa. - Fottiti vecchio porco! Mi fai vomitare! Mi staccai da lui e lo guardai con disgusto. Non capiva, lui pretendeva il solito servizietto. Prese il telefonino e sfogliò il menu alla ricerca delle registrazioni compromettenti.  - E' inutile stronzo! L'ultima volta che hai sbloccato il telefonino di fronte a me per farmi ascoltare le registrazioni, ho visto il tuo PIN. E quando è caduto, è finito sotto la mia coscia. Quando sono andata in bagno ho cancellato tutto... tutto! E poi ho visto anche le foto tue e di tuo figlio con quella buttana di Sharon... bravi... complimenti! Rimase di stucco e sbiancò in viso. Mancavano ancora 15 minuti per atterrare a Londra, ma non disse più una parola. Ad attenderci in aeroporco... scusate... aeroporto, stava il mio gentile marito. Baci e abbracci. - Come va tesoro? E a tia, patri? Beati voi che venite dalla nostra magica Sicilia. Potessi starci un mese pure io, ma col ristorante... - C'è molto lavoro? - Sì, specialmente a pranzo. Non so nemmeno come organizzare tutti, se non ci fosse Sharon... - Già... se non ci fosse Sharon... Una volta arrivati a casa, cacai, mi feci una doccia, e poi mi sdraiai tranquillamente nel letto. Era perfetto, profumato, senza una piega nelle lenzuola. Vito si spogliò, mi baciò in fronte e si avvicinò lentamente sotto le coperte.  - Grazie Marcellina mia, grazie che sei tornata, mi sei mancata tanto... Risposi con un bacio profondo e gli presi la minchia in mano. - Ti sono mancata? - Assai... e sono felice che tu stia meglio, sembri pure più magra, più bedda... e poi sei sempre la mia regina... Una mia piccola risata lo interruppe mentre le sue labbra scendevano vicino alla fedda fredda e indifferente. - Non so chi tra noi due è la più grande buttana... Il fetuso non capì il messaggio e una sua mano strisciò sulle cosce chiuse, mentre la minchia dura premeva per farsi sentire. - Il letto era perfetto, senza una piega... dove hai dormito in queste settimane? Da Sharon? Finalmente comprese che sapevo tutto e si staccò da me. - Ma che ti sei messa in testa? - Chiedi a quel porcu di tuo patri. M'ha ricattato e m'ha fottuto... pure in aereo m'ha costretto a fare sucaminchia, ma le foto vostre e della buttana le ho viste tutte! Vito rimase fulminato.

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