LA MIA PRIMA VOLTA DA SCHIAVO – parte prima - Bologna - Bolzano Trasgressiva

LA MIA PRIMA VOLTA DA SCHIAVO – parte prima - Bologna - Bolzano Trasgressiva


Salve a tutti i lettori di Piccole Trasgressioni. Mi chiamo Mannucci M., ho 55 anni e sono un masochista, cioè mi piace essere umiliato in modo estremo.
La prima esperienza è stata intorno ai 25 anni, quando non esisteva internet e anche i computer erano poco diffusi. A quel tempo ero molto innocente, lavoravo come magazziniere in una famosa ditta di trasporti espressi. G. B., il direttore di filiale, mi ha sedotto rapidamente, aveva 42 anni, gran fisico, molti soldi, era sposato e sembrava avere molta esperienza di vita. La prima volta in cui abbiamo fatto sesso era in giugno e ci siamo incontrati sulle colline bolognesi, dove lui aveva una casetta isolata che usava d'estate. Arrivai lì in macchina e mi accolse in modo aggressivo e incazzato.
- Sei in ritardo! Spero che tu sia pulito perchè voglio scoparti oggi...
Nessuno mi aveva mai parlato così ma, invece di spaventarmi, il mio cuore batteva forte e mi sentivo eccitato.
- Non dimenticare di lavarti i denti e non scordare che mi fai schifo se puzzi come in magazzino...
Dopo essere entrati in casa, si è avvicinato rapidamente e mi ha dato uno schiaffone in faccia.
- Se sei venuto qui per fare lo stronzo, tornatene al paesello. Non commentare i miei ordini e rispondi solo quando te lo dico io, chiaro?
- Mi dispiace... 
Subito mi ha tirato un cazzotto in bocca che mi ha fatto sanguinare!
- Ho detto di rispondere solo quando te lo dico io, sei sordo?
Ormai avevo paura perfino di piangere.
- Ok schiavo, adesso sta' zitto e fa' il bravo. Seguimi al piano di sopra e toglimi i vestiti...
Si è seduto sul bordo del letto matrimoniale.
- Adesso puoi parlare... levami le scarpe, le calze e i calzoni...
- Va bene... come devo chiamarti?
- Innanzitutto dammi del lei e poi... poi chiamani PADRONE! Leccami i piedi! Cazzo, sei davvero imbranato! Non ho detto succhiare.... ho detto leccare!
Ho iniziato a leccare il tallone e poi le dita del piede destro, ma l'odore dei calzini mi dava la nausea.
- Come sei stupido... non sai neanche leccare i piedi al tuo padrone... Toglimi pantaloni e mutande... muoviti!
Obbediente, ho sciolto la cinghia, ho sfilato i pantaloni e levato le mutande a boxer. Ne è spuntato un cazzo maleodorante, rugoso e particolarmente piccolo. Ben lontano dalle dimensioni che la sua autorità e la sua arroganza lasciavano immaginare.
Mi sono comunque buttato e l'ho preso in bocca, sperando che smettesse di essere così violento con me. Invece mi ha preso per i capelli e mi ha sputato in faccia.
- Non ho mai conosciuto uno schiavo così deficiente. Ti ho forse detto di succhiare il cazzo? Ti sei forse lavato i denti? Come pensi che possa infilare il mio cazzo pulito nella tua fetida bocca? Aprila e lavala con la mia urina, imbecille!
Mi ha mollato altre due forti sberle e ho sentito un getto caldo di pipì sulla lingua e sulla gola.
-Sbrigati... pensi che io possa pisciare urina calda tutto il giorno? Apri di più quella bocca maledetta!

CONTINUA

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